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Mastoplastica Additiva

Introduzione

Il seno, sin dalle epoche più antiche, è considerato una parte del corpo di una donna che incarna valori psicologici e sociali molto profondi. E’ possibile trovare testimonianza della sua importanza nell’arte e nella letteratura di ogni periodo storico, dalle raffigurazioni o dalle narrazioni della dea Afrodite dell’antica Grecia a quelle delle Madonne Rinascimentali, fino alle più recenti muse profane degli scrittori e degli artisti moderni e contemporanei.
E’ ormai cosa nota che per una donna il proprio seno sia una parte fondamentale per la costruzione della propria identità femminile e che, sebbene resti un’area appartenente alla “sfera dell’intimità”, spesso ricopra un ruolo sociale e relazionale di primo piano.

La condizione clinica di carente sviluppo della ghiandola mammaria è definita ipotrofia mammaria. Questa condizione si presenta inizialmente con un ritardo del telarca (ossia la fase iniziale dello sviluppo mammario) in età puberale o con un rallentamento del graduale accrescimento volumetrico della ghiandola medesima. Negli ultimi anni, però, si sono osservate delle situazioni cliniche di iniziale ipertrofia mammaria durante il periodo post-puberale e adolescenziale seguite da una severa ipotrofia della mammella durante i periodi successivi, tanto da esitare in età adulta in condizioni di volume mammario decisamente ridotto. I fattori che intervengono nello sviluppo del seno possono essere genetici, ossia influenzati dal corredo di informazioni biochimiche che vengono tramandate di generazione in generazione, e ambientali, vale a dire lo stile di vita, la qualità della nutrizione ed il consumo di particolari alimenti, l’attività sportiva o agonistica che si pratica e così via.
Vi sono anche delle condizioni patologiche che interessano le mammelle e che ne alterano il suo sviluppo. Tra queste ricordiamo solo quelle più frequenti, ossia le asimmetrie mammarie di diverso grado (condizione che presenta mammelle di volumi marcatamente differenti in cui una mammella generalmente ha un volume normale e l’altra presenta una severa ipotrofia o, in casi estremi, un’atrofia) ed il Tuberous Breast (seno tuberoso, condizione malformativa del seno che vede un atrofia di parte della ghiandola mammaria che determina un accrescimento ridotto e disarmonico della mammella, la quale frequentemente si arresta a piccoli volumi).

L’intervento chirurgico atto a correggere l’ipotrofia mammaria o le malformazioni della mammella che si presentano con una riduzione del volume della ghiandola stessa è la Mastoplastica Additiva. Mediante questo intervento, infatti, è possibile aumentare il volume del seno, proporzionandolo ed armonizzandolo al torace ed al resto del corpo e, laddove fosse necessario, ricostruendo anche la forma di un seno con alterazioni dello sviluppo.


Nel dettaglio

La Mastoplastica Additiva è un intervento chirurgico atto a correggere le condizioni cliniche di ipotrofia mammaria mediante utilizzo di impianti protesici. Lo scopo di questo intervento è quello di aumentare il volume mammario al fine di renderlo proporzionato al contesto del torace e renderlo armonico con il resto del corpo.

Questa metodica chirurgica trova indicazione nelle pazienti che presentano un seno di dimensioni piccole, in coloro che presentano asimmetrie nelle due mammelle e in quelle pazienti in cui sono apprezzabili difetti malformativi della ghiandola mammaria.
Una volta valutata l’idoneità all’intervento chirurgico da parte del chirurgo, la paziente dovrà sottoporsi ad accertamenti preoperatori, quali esami emato-chimici, RX del Torare, ECG ed eventuali esami di approfondimento diagnostico o strumentale.

L’intervento chirurgico si svolge in anestesia generale. Una volta effettuata un’adeguata infiltrazione della regione mammaria si incide la cute seguendo i disegni preoperatori. Nel particolare, gli accessi chirurgici possono essere diversi a seconda della forma della mammella, del tipo di protesi da dover impiantare o delle esigenze cliniche dell’intervento stesso. In linea generale le incisioni possono essere praticate a livello dell’areola (accesso utilizzato con più frequenza in quanto lascia cicatrici quasi impercettibili), a livello del solco mammario o, raramente, a livello della linea ascellare interna.
La protesi può essere posizionata sotto la ghiandola o sotto il muscolo grande pettorale. La discriminazione tra le due tecniche chirurgiche viene fatta in base alle esigenze cliniche della paziente. Di solito si predilige la tecnica che prevede il posizionamento della protesi sotto la ghiandola con incisione periareolare, in quanto si è vista una riduzione significativa degli eventi avversi e un risultato estetico più naturale. Generalmente la tecnica sottoghiandolare non prevede posizionamento di drenaggi, mentre quella sottomuscolare li richiede più frequentemente. In ogni caso vengono utilizzai fili di sutura sottocutanei e cutanei riassorbibili, che quindi non andranno rimossi in seguito.

Il decorso post-operatorio prevede una medicazione mediante bendaggio elasto-compressivo. Nella prassi clinica si indica l’assunzione di farmaci antibiotici per 5-7 giorni e di antinfiammatori/analgesici al bisogno per i giorni successivi all’intervento. Dopo 2-3 giorni si procede con lo sbendaggio elastocompressivo e con il posizionamento di un reggiseno contenitivo che dovrà essere tenuto in sede per i 30 giorni successivi all’intervento. Importante è la disinfezione e la salvaguardia delle ferite chirurgiche che non dovranno essere bagnate per 15 giorni. Per evitare la contrattura capsulare, evento avverso più importante di questo intervento, vengono indicati periodicamente degli specifici massaggi della regione mammaria e una cautela nei tre mesi successi all’intervento.

La Mastoplastica Additiva è un intervento che permette alla paziente che se ne sottopone di osservare immediatamente il risultato. Di solito è poco dolorosa e la ripresa totale delle attività avviene dopo 20 giorni dall’intervento chirurgico.

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Dott. Masino Scutari

Masino ScutariIl Dott. Masino Scutari si occupa da moltissimi anni di chirurgia estetica, lavora con passione ed impegno, in costante ricerca di fonti di aggiornamento garantisce ai propri pazienti qualità e sicurezza.
Offre ai propri pazienti un ampio ventaglio di scelta tra trattamenti e interventi da effettuare per risolvere vari problemi di natura estetica o per modificare parti del proprio corpo rimodellandolo secondo i gusti della persona
In oltre è ideatore di alcune tecniche operatorie sulla chirurgia del seno e sul lifting endoscopico cervicale.

Il Centro chirurgico

Centro chirurgico Il Centro chirurgico Scutari fondato e diretto dal Dott. Scutari Masino è un centro polispecialistico in cui si praticano vari interventi di chirurgia estetica e ricostruttiva.
Il centro si avvale della collaborazione di personale medico-sanitario qualificato e opportunamente formato per garantire ai pazienti un servizio eccellente in termini di qualità,standard di sicurezza, e risultati in linea con le apsettative della persona.

FAQ

Le protesi utilizzate per la mastoplastica additiva sono veramente sicure?

Si è sovente indagato sulla eventuale correlazione fra protesi mammarie e malattie gravi dell’essere umano, escludendo così che esista un rapporto fra protesi e cancro, così come dopo numerose indagini non si è evidenziato un aumento di malattie autoimmuni su donne che portano protesi in silicone.

Quale tipo di anestesia richiede la liposuzione?

Il tipo di anestesia varia dall’entità della zona in cui si deve operare:generalmente in anestesia locale con sedazione.

In che cosa consiste la blefaroplastica?

La blefaroplastica è un intervento delle palpebre superiori e inferiori che consiste nel correggere i difetti tipo: borse di grasso e cute in eccesso che talvolta possono creare disturbo alla vista e comunque lo sguardo affaticato e vecchieggiante.

Quando è indicata la rinoplastica?

È indicata talora vi siano dei difetti estetici del naso, sia per la forma e dimensione adattandolo armoniosamente alle caratteristiche del proprio volto.