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Mastoplastica Riduttiva e Mastopessi

Introduzione

Il seno è una parte caratterizzante del corpo femminile e, per tale ragione, ricopre una serie di significati e simbologie sia fisiche che psicologiche. Infatti, sin dal periodo puberale, il telarca (vale a dire lo sviluppo della ghiandola mammaria) corrisponde alla strutturazione “dell’identità sociale femminile”. Contemporaneamente allo sviluppo del seno si può osservare la presenza dei primi tratti sessuali femminili secondari, come l’allungamento del busto e l’allargamento dei fianchi, aspetti che man mano andranno a caratterizzare la figura della donna.

La condizione clinica di eccessivo sviluppo della ghiandola mammaria è denominata ipertrofia mammaria. Questa condizione inizia ad essere palese già nei primissimi anni dopo il telarca, rendendosi evidente, spesso, in età adolescenziale. Un seno molto voluminoso ed eccessivo rispetto al resto del corpo (ancora in crescita) è spesso fonte di disagio da parte di chi lo possiede. Infatti, è molto frequente osservare da parte delle adolescenti con ipertrofia mammaria un’inclinazione a posture di chiusura finalizzate a “nascondere” il loro imbarazzo agli occhi dei coetanei che, a quell’età, sovente non si esimono da commenti irrisori.
Dalle condizioni di disagio in età puberale ci possono essere dei residui psicologici anche in età adulta che si possono tradurre in insicurezze relazionali e sociali, le quali rendono più difficile il già complesso processo di accettazione del proprio aspetto fisico.
Inoltre, anch’esso aspetto di primaria importanza, un seno molto voluminoso è anche molto pesante. Va da sé che la colonna vertebrale, alla lunga, ne risenta. Nella fattispecie, ogni mammella ipertrofica, per essere definita tale, può avere un peso spesso maggiore di 2,5 kg ossia 5 kg (o più!) che vanno a gravare sulla colonna. Per questa ragione, è ormai accettato il dato clinico che ogni donna con un seno ipertrofico soffra di mal di schiena o dei disturbi al esso associati.

La ghiandola mammaria è un organo in continua evoluzione che risente delle diverse stimolazioni ormonali che si alternano lungo la vita (come ad esempio le gravidanze o la menopausa). Sia in un seno ipertrofico che in uno eutrofico (di volume normale) si possono osservare, nei vari periodi della vita o in seguito ad un brusco cambiamento (per esempio un dimagrimento post gravidico), delle medicazioni di forma e di volume che peggiorano l’aspetto della mammella. Nel particolare, la mammella è costituita da una parte propriamente ghiandolare ed una adiposa, che fa da sostegno e ne conferisce la forma. Quando si è in gravidanza, la stimolazione ormonale “impone” alla componente ghiandolare di aumentare di volume per prepararsi all’allattamento e, contemporaneamente, stimola l’aumento dei depositi (ovvero del tessuto adiposo). Il risultato netto è un aumento del volume mammario. Terminato questo periodo, ci sarà un’involuzione di questi tessuti che determineranno una perdita di tonicità, un cambiamento della forma e del volume del seno.
Tale condizione è spesso vissuta dalla donna come un duro attacco alla propria femminilità che, come detto in precedenze, residua in strascichi psicologici di disagio e di insicurezza.

L’intervento chirurgico utile a risolvere il problema dell’ipertrofia mammaria è la Mastoplastica Riduttiva, mentre quello indicato per le condizioni cliniche di decadimento e discesa della ghiandola mammaria è la Mastopessi.


Nel dettaglio

MASTOPLASTICA RIDUTTIVA

La Mastoplastica Riduttiva è un intervento chirurgico atto a ridurre il volume della ghiandola mammaria e a ricostruirne la forma, prevedendo il posizionamento del C.A.C. (complesso Areola-Capezzolo) in posizione ortotopica. Questa metodica chirurgica trova indicazione nelle condizioni cliniche di ipertrofia mammaria simmetrica o asimmetrica in cui la distanza giugulo-capezzolo sia maggiore di 20 cm o il peso della mammella sia maggiore di 2 kg. Tale condizione può essere congenita, post-gravidica o successiva ad un notevole incremento ponderale.

La paziente candidata all’intervento di Mastiplastica Riduttiva, una volta ricevuta l’idoneità dal chirurgo specialista, deve sottoporsi ad una serie di esami, quali ecografie mammarie / mammografia, esami ematochimici, Rx Torace, ECG ed eventuali valutazioni specialistiche di approfondimento.

L’intervento chirurgico si svolge in anestesia generale. Esistono diverse tecniche di riduzione del volume mammario che possono essere riassunte in: M. Riduttiva a peduncolo superiore, M. Riduttiva a peduncolo inferiore e M. Riduttiva con reinnesto cutaneo nel C.A.C. (sec. Torek). Nel contesto operatorio, viene asportata parte della componente adipo-ghiandolare al fine di conferire alla neo-mammella una forma ed un volume appropriato al fisico della paziente. La parte escissa viene misurata e fotografata. Si procede alle suture degli strati sottocutanei con fili riassorbibili e di quelli cutanei con fili intradermici. Le cicatrici che ne derivano sono a forma di “ancòra di marinaio”, ossia una cicatrice circolare attorno all’areola (che viene generalmente ridotta di diametro) una verticale e una orizzontale lungo il solco mammario.

L’intervento ha la durata di 2-3 ore e, a seconda del decorso post-operatorio, può essere indicato un ricovero giornaliero in regime di Day Surgery oppure proseguire con l’osservazione per una notte con dimissione al mattino seguente. Si valuta caso per caso il posizionamento di drenaggi.

Il percorso post-chirurgico prevede una medicazione elastocompressiva che deve essere mantenuta in sede per 2-3 giorni. In seguito verrà sostituita da una medicazione più leggera con posizionamento di un reggiseno compressivo che dovrà essere indossato per il mese successivo all’intervento giorno e notte e per un ulteriore mese solo nelle ore notturne.
E’ indicata la somministrazione di antibiotici per 5-7 giorni dopo l’intervento chirurgico e la somministrazione di antinfiammatori/analgesici per i 3 giorni successivi. E’, inoltre, raccomandata l’astensione dall’attività fisica per 20-25 giorni.

La Mastoplastica Riduttiva è uno degli interventi chirurgici estetici e funzionali che hanno il più alto indice di soddisfazione riferita dalle pazienti, in quanto non solo migliorano la qualità dell’immagine e rendono più armoniosa la siluette (consentendo alla paziente che si è sottoposta all’intervento di percepire il proprio corpo più proporzionato) ma determinano un notevole miglioramento della qualità della vita sociale e psicologica.

MASTOPESSI

La Mastopessi è un intervento chirurgico atto a risolvere il decadimento e la degenerazione ghiandolare (definita ptosi mammaria) attraverso il riposizionamento del C.A.C. in posizione ortotopica. Questa metodica chirurgica trova indicazione nelle mammelle che, a causa della naturale degenerazione delle componenti adipo-ghiandolari (post-gravidanza o menopausa) o a causa di una forte perdita di peso, risultano essere svuotate e “cadenti”. Il principale parametro di riferimento è la proiezione del C.A.C. che, nelle condizioni di ptosi mammaria, risulta trovarsi inferiormente alla sua posizione anatomica corretta (NB: si consideri che, in prospettiva laterale, la linea disegnata tra i due C.A.C. dovrebbe corrisponde ad un punto collocato a metà del braccio).

L’intervento di Mastopessi si svolge in anestesia generale. Seguendo i disegni preoperatori, viene disepitelizzata parte del C.A.C. (che risulterà alla fine di diametro minore) e della cute ad esso adiacente, a disegnare uno scudo. A seconda del caso clinico, può rendersi necessario o meno modellare la struttura della memmella attraverso delle incisioni (senza modificarne il volume) al fine di ricostruire un nuovo cono mammario. Nei casi in cui lo svuotamento sia stato eccessivo, è possibile posizionare una protesi mammaria. In questo caso è possibile sia “sollevare” il seno che aumentarne il volume. Le suture vengono effettuate mediante fili sottocutanei riassorbibili e fili cutanei intradermici riassorbibili. Le cicatrici chirurgiche che ne residuano sono una circolare a livello della neo-areola ed una verticale verso il basso. In alcuni casi si rende necessario fare un’altra cicatrice orizzontale lungo il solco mammario (come nella Mastoplastica Riduttiva).

L’intervento ha la durata di 2-3 ore e, a seconda del decorso post-operatorio, può essere indicato un ricovero giornaliero in regime di Day Surgery oppure proseguire con l’osservazione per una notte con dimissione al mattino seguente. Molto di rado si rende necessario il posizionamento di drenaggi.

Il decorso post-operatorio è più o meno sovrapponibile a quello della Mastoplastica Riduttiva. Infatti, sia la terapia farmacologica che i presidi utilizzati sono i medesimi dell’intervento descritto in precedenza.

La Mastopessi (con o senza posizionamento di protesi mammarie) risulta essere un intervento chirurgico capace di risolvere il problema estetico della ptosi mammaria, migliorando l’aspetto di quella parte del corpo che, forse più delle altre, è simbolo di femminilità.

Mastoplastica Riduttiva e Mastopessi Mastoplastica Riduttiva e Mastopessi

Dott. Masino Scutari

Masino ScutariIl Dott. Masino Scutari si occupa da moltissimi anni di chirurgia estetica, lavora con passione ed impegno, in costante ricerca di fonti di aggiornamento garantisce ai propri pazienti qualità e sicurezza.
Offre ai propri pazienti un ampio ventaglio di scelta tra trattamenti e interventi da effettuare per risolvere vari problemi di natura estetica o per modificare parti del proprio corpo rimodellandolo secondo i gusti della persona
In oltre è ideatore di alcune tecniche operatorie sulla chirurgia del seno e sul lifting endoscopico cervicale.

Il Centro chirurgico

Centro chirurgico Il Centro chirurgico Scutari fondato e diretto dal Dott. Scutari Masino è un centro polispecialistico in cui si praticano vari interventi di chirurgia estetica e ricostruttiva.
Il centro si avvale della collaborazione di personale medico-sanitario qualificato e opportunamente formato per garantire ai pazienti un servizio eccellente in termini di qualità,standard di sicurezza, e risultati in linea con le apsettative della persona.

FAQ

Le protesi utilizzate per la mastoplastica additiva sono veramente sicure?

Si è sovente indagato sulla eventuale correlazione fra protesi mammarie e malattie gravi dell’essere umano, escludendo così che esista un rapporto fra protesi e cancro, così come dopo numerose indagini non si è evidenziato un aumento di malattie autoimmuni su donne che portano protesi in silicone.

Quale tipo di anestesia richiede la liposuzione?

Il tipo di anestesia varia dall’entità della zona in cui si deve operare:generalmente in anestesia locale con sedazione.

In che cosa consiste la blefaroplastica?

La blefaroplastica è un intervento delle palpebre superiori e inferiori che consiste nel correggere i difetti tipo: borse di grasso e cute in eccesso che talvolta possono creare disturbo alla vista e comunque lo sguardo affaticato e vecchieggiante.

Quando è indicata la rinoplastica?

È indicata talora vi siano dei difetti estetici del naso, sia per la forma e dimensione adattandolo armoniosamente alle caratteristiche del proprio volto.